Il Brasile sorprende ancora. Il secondo trimestre del 2024 ha segnato una crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) pari all’1,4% rispetto ai primi tre mesi dell’anno, superando le aspettative degli economisti che avevano previsto un incremento dello 0,9%. Questo risultato rappresenta il più alto tasso di crescita trimestrale dal quarto trimestre del 2020 e ha spinto gli analisti a rivedere al rialzo le proprie previsioni, stimando un’espansione annua del 3% per il 2024. Ma quali sono i fattori che hanno contribuito a questo successo? Quali settori hanno trainato l’economia e quali sono le sfide che il paese dovrà affrontare nei prossimi mesi?
Il principale motore di questa crescita è stato il settore produttivo, che ha registrato un incremento dell’1,8%. In particolare, alcuni comparti hanno brillato per la loro performance:
- Elettricità e gas: +4,2%
- Edilizia: +3,5%
L’edilizia, in particolare, ha tratto vantaggio dagli investimenti pubblici e privati in infrastrutture, contribuendo in modo significativo alla ripresa economica del Paese. L’incremento della produzione industriale ha permesso anche di creare nuovi posti di lavoro, consolidando un trend positivo per l’occupazione.
Tuttavia, la domanda interna ha mostrato segnali contrastanti. Se da un lato gli investimenti in macchinari, attrezzature e nuovi progetti sono aumentati del 2,1%, dall’altro i consumi delle famiglie hanno subito un rallentamento, crescendo dell’1,3% rispetto al 2,5% del trimestre precedente. Questo dato riflette un mix di fattori, tra cui l’aumento del costo della vita e le incertezze legate all’inflazione.
Uno dei fattori chiave che ha influenzato l’economia brasiliana è stata la decisione della Banca Centrale di aumentare il tasso di interesse base (SELIC) di 0,5 punti percentuali, portandolo all’11,25% annuo. Questa mossa è stata motivata dalle incertezze economiche globali e dalla necessità di tenere sotto controllo l’inflazione, il cui tasso annuale (IPCA) ha raggiunto il 4,42% a settembre 2024. L’istituzione finanziaria ha inoltre evidenziato l’importanza di mantenere una politica fiscale credibile per garantire la stabilità economica e attrarre investimenti.
Secondo le previsioni della Banca Centrale, il tasso d’inflazione dovrebbe scendere progressivamente, arrivando al 4,6% entro la fine dell’anno, al 3,9% nel 2025 e al 3,6% nel 2026. Questo scenario potrebbe favorire una graduale riduzione dei tassi di interesse nei prossimi anni, stimolando i consumi e gli investimenti.
Uno dei segnali più incoraggianti per l’economia brasiliana è la ripresa della produzione industriale, che a settembre 2024 è aumentata dell’1,1% rispetto al mese precedente e del 3,4% su base annua. Tra i settori più dinamici troviamo:
- Autoveicoli, veicoli industriali e ricambi: +19,5%
- Coke, prodotti petroliferi e biocarburanti: +3,3%
- Macchinari e attrezzature elettriche: +14,8%
- Prodotti informatici ed elettronici: +17,9%
La crescita del comparto automobilistico è stata particolarmente significativa, trainata dalla domanda interna e dalle esportazioni. Anche la produzione di beni strumentali e beni di consumo durevoli ha registrato una forte espansione, segnalando una maggiore fiducia da parte delle imprese e dei consumatori.
Nel periodo gennaio-settembre 2024, l’industria ha registrato una crescita complessiva del 3,1%. I principali settori trainanti sono stati:
- Autoveicoli: +10,0%
- Prodotti alimentari: +2,7%
- Coke, prodotti petroliferi e biocarburanti: +2,0%
- Industrie estrattive: +1,7%
Questo risultato conferma il ruolo chiave del settore industriale nella ripresa economica del Brasile e rafforza le prospettive di crescita per il 2025.
Nonostante la crescita economica interna, il commercio estero ha affrontato alcune difficoltà. A ottobre, il Brasile ha registrato un surplus commerciale di 4,34 miliardi di dollari, in calo del 52,7% rispetto allo stesso mese del 2023. Questo risultato è stato influenzato dal calo dei prezzi internazionali di alcune materie prime e dall’aumento delle importazioni, che sono cresciute del 22,5%.
Le esportazioni sono diminuite dello 0,7%, con cali significativi nei settori della soia, del mais, del ferro e dello zucchero. Tuttavia, alcuni prodotti come caffè e carne bovina hanno compensato in parte questa riduzione, grazie a una maggiore domanda nei mercati internazionali.
Le importazioni, invece, hanno registrato una forte crescita, trainata dagli acquisti di gas naturale, medicinali, motori e macchinari. In particolare, il valore delle importazioni di gas naturale è aumentato del 306,6% rispetto all’anno precedente, evidenziando la crescente dipendenza del Brasile da questa fonte energetica.
Un aspetto interessante dell’economia brasiliana nel 2024 è stato il ruolo dominante del settore petrolifero nelle esportazioni. Petrobras, la compagnia statale che produce il 90% del petrolio brasiliano, ha superato il settore agroalimentare e minerario, diventando il principale esportatore del Paese. Nel terzo trimestre del 2024, l’azienda ha registrato un utile netto di 32,6 miliardi di real, con un incremento del 22,3% rispetto all’anno precedente. Inoltre, ha annunciato la distribuzione di dividendi per un totale di 17,1 miliardi di real, confermando la sua solidità finanziaria.
Secondo la presidente di Petrobras, Magda Chambriand, il petrolio greggio è diventato il primo prodotto d’esportazione del Brasile, superando la farina di soia e il ferro. Questo risultato è stato favorito dall’aumento della produzione e dall’espansione delle attività estrattive nei giacimenti offshore.
Il Brasile si trova in un momento di forte crescita economica, trainato da un settore produttivo in espansione, investimenti in infrastrutture e una solida performance industriale. Tuttavia, alcune sfide rimangono sul tavolo: l’inflazione, l’aumento del tasso SELIC e le incertezze sul commercio internazionale potrebbero influenzare l’andamento economico nei prossimi mesi.
Se il governo riuscirà a mantenere una politica fiscale stabile e a favorire gli investimenti, il Brasile potrebbe consolidare la sua posizione come una delle economie emergenti più dinamiche del mondo. La crescita del 2024 rappresenta un segnale positivo, ma sarà fondamentale monitorare attentamente gli sviluppi nei settori chiave dell’economia per garantire una ripresa sostenibile e duratura.