Investire in Brasile: Analisi 2018 e previsioni 2019 – Parte V

Investire in Brasile: Analisi 2018 e previsioni 2019 – Parte V

Investire in Brasile: COMMERCIO ESTERO

Cina, Stati Uniti e Argentina: “cuore geografico multilaterale” del commercio estero brasiliano

L’agenda commerciale del Brasile deve dare la priorità al multilateralismo, nonostante la lettura a volte fuorviante dell’agenda brasiliana sulle esportazioni. I dati mostrano che la partecipazione del settore manifatturiero nelle esportazioni brasiliane ha raggiunto la percentuale più bassa (35%) degli ultimi 5 anni.

IB Investire in Brasile - Variazione indice volumi per tipo di Industria
IB Investire in Brasile – Variazione indice volumi per tipo di Industria

I tre principali prodotti esportati: soia, minerale di ferro e petrolio – rappresentano il 31% del totale delle vendite. In termini di volume, le esportazioni agricole sono aumentate del 4,5%. Le attività estrattive dello 0,5%, e l’industria manifatturiera 0,6% . I prezzi sono aumentati del 15,2%, del 14,8% e del 3,1% nel confronto tra 2017 e 2018. Oltre al volume dell’industria manifatturiera in crescita, l’aumento dei prezzi delle materie prime ha contribuito al calo della quota di valore dei prodotti esportati. Il miglioramento delle esportazioni di materie prime agricole ed estrattive è associato alla domanda costantemente in crescita della Cina. Le esportazioni nel Paese Asiatico hanno raggiunto il 26,3% ed il valore esportato è cresciuto del 24% rispetto l’accumulato dell’anno 2017. Inoltre il surplus commerciale è diminuito da US$ 44,3 miliardi a US$ 20,3 miliardi.

Investire in Brasile: Alcuni errori del commercio estero brasiliano

Primo errore: Il Brasile esporta verso la Cina prevalentemente materie prime e prodotti agricoli con basso valore aggiunto, mentre importa prodotti finiti che hanno un valore aggiunto più significativo. La “sfida” del nuovo Governo è incentivare le aziende Brasiliane a investire sull’export di prodotti con un valore aggiunto superiore.

Secondo errore: Gli Stati Uniti non occupano più il primo posto nelle esportazioni brasiliane perché non si è stipulato un accordo di libero scambio con il Paese. Inoltre, gli accordi bilaterali facilitano le esportazioni, ma non assicurano una continua crescita del volume di affari se questi non vengono sostenuti da politiche commerciali attrattive.
Considerato che le tariffe di importazione dei prodotti industriali Brasiliani negli Stati Uniti sono pari al 3,1% è evidente che la mancanza di politiche bilaterali non è il principale motivo che limita le esportazioni.
Il mercato Statunitense dovrebbe rimanere una priorità assoluta nell’agenda commerciale, ma l’aumento delle esportazioni manifatturiere dipenderà dalla competitività dell’industrie brasiliane.

Terzo errore: una delle principali destinazioni delle esportazioni dell’industria manifatturiera è l’Argentina, con una quota del 6,8% del totale esportato dal Brasile, con un calo del 4,6% delle esportazioni rispetto l’anno precedente. I tre principali prodotti esportati sono automobili, veicoli commerciali e ricambi auto. Il Mercosur è in forte recessione e l’Argentina in crisi non potrà essere un mercato importante per il Brasile. Il Mercosur presenta una serie di problemi ed il nuovo Governo deve definire le sue priorità. Tuttavia, indipendentemente dalla direzione del Mercosur, l’Argentina è un mercato importante per le aziende brasiliane, in particolare per di piccole e medie dimensioni. In un momento di tensioni commerciali tra i due principali mercati delle esportazioni brasiliane (Usa e Cina), potrebbe essere d’aiuto definire strategie per incrementare il commercio nella Regione Sudamericana ma non si devono centralizzare le energie solo in questa direzione. E’ necessario che il Brasile strutturi accordi con il blocco dell’Unione Europea.

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